Una matrioska di carta che si trasforma in un tavolo da gioco per presentare un progetto: a tutti piacciono le (belle) sorprese. L’idea che qui condivido nasce dal mio annoiarmi su di un Power point, poiché se ne conosce a priori la fattezza e presumibilmente anche la struttura della slide successiva.
Ho creato questa presentazione cartacea a matrioska per raccontare un progetto al cliente seduto davanti a me. Dispiegare il foglio per creare forme inaspettate e fare atterrare le tessere sul tavolo da gioco così costruito porta dinamismo al racconto, senso di attesa e unicità rispetto al momento insieme.
A prima vista, chi di loro è appassionat@ di fantascienza? Chi saprà suonare uno strumento? Chi ama l’arte moderna? Io un’idea ce l’avrei…
Insoliti sospetti è un gioco da tavolo per scoprire quanto l’estetica ci fa presagire delle caratteristiche personali altrui: tutti ormai sappiamo essere i bias cognitivi a guidarci in queste deduzioni, li utilizziamo (involontariamente) perché ci rendono la vita apparentemente più semplice e soprattutto velocizzano i processi decisionali. Ad un certo punto, però, si presenta il conto di tanta efficienza: questo gioco da tavolo permette al gruppo di iniziare con leggerezza per poi addentrarsi in una conversazione aperta sulle euristiche di pensiero, i bias cognitivi ed il loro utilizzo.
Il gioco genera l’emozione e la memoria, mentre il debriefing sarà la vera carta vincente.
Gioco da tavolo in area produzione: 8 Responsabili di un’azienda metalmeccanica s’incontrano per costruire un processo decisionale comune e, prima ancora del processo, convengono sui CRITERI DECISIONALI, che sono come il Nord di una bussola.
Condivido questo schema su cui abbiamo lavorato, se potesse essere d’aiuto per i vostri team!
Ps.
Dettaglio pratico per i colleghi: questo foglio è stato utilizzato come un tavolo da gioco, con le “carte problema” da loro create nell’area arancione, da pescare man mano e a cui far fare tutto il giro nel verso della freccia.
Nuovo gioco in arrivo, a passi di pinguino: ecco il gioco in 3 parole????
SITUAZIONE: in un mondo di sedie occupate (persone) arriva un pinguino (il famoso “cambiamento”) a portare scompiglio con la sua placida e goffa camminata. Apparentemente lontano e prevedibile, il pinguino è invece impattante ad ogni nuovo round.
SFIDA: il pinguino (una persona del gruppo) è in cerca di una sedia e la sedia libera c’è, ma tutte le persone sedute devono impedire che il pinguino si sieda, spostandosi ad occupare la sedia man mano che una sedia si libera.
FACILE, direte voi. Era quello che ho pensato anche io, ma indovinate il tempo medio in cui siamo riusciti ad impedire al pinguino di occupare una sedia: 30 secondi, 60 secondi o 80 secondi?
Many thanks to Sanna Koivu #Play14 Vienna for letting us practice this revealing game in the #Agile framework!
Meeting internazionale per 50 persone: possono sembrare tante sia per generare una conversazione che per coinvolgerle tutte in un’attività, invece è possibile.
Come disegnato nel programma che vedi qui affianco, si sono alzate ben presto dalle sedie per dare forma al mondo e per confrontarsi su stereotipi e verità della cultura del luogo.
I 50 colleghi sono diventati cittadini di un mondo disegnato a terra e questo nuovo piano orizzontale (non quello verticale delle slides) ha fatto crescere nuovi e significativi legami.
L’attività che vedi si basa sulla metodologia chiamata “facilitazione di gruppo”.
Grazie invece alla facilitazione visuale il progetto sta tutto in un foglio.
La conflittualità in un gruppo di lavoro è un fenomeno fisiologico (Tuckman & Forsyth 1965) e per parlarne in un debriefing è meglio arrivarci con animi distesi e menti rinfrancate da un buon gioco.
La “staffetta-puzzle” è uno dei giochi di maggior successo che abbia mai utilizzato: certo, i partecipanti non potevano vedere l’immagine complessiva tutti insieme e per tutto il tempo a disposizione, ma non è forse così che si lavora tutti i giorni, navigando a vista?
Non ci si abitua mai. Fortunatamente, ad alcune cose non ci si abitua: è 6 anni che percorro questo vialetto e ogni volta sale l’emozione e la curiosità nel vedere quali meraviglie in fase di prova su strada colorano il grande viale che costeggia le aree produttive (oggi una metallizzata cangiante dal viola all’arancio, che non si può fotografare, naturalmente).
Io ci metto il mio, ma se non avessi la costante fiducia dei miei clienti non andrei da nessuna parte. Spero di non abituarmi mai nemmeno alla fiducia, anch’essa un bene di lusso.
Automobili Lamborghini S.p.A.
Come tracciare una dinamica di gruppo? Osserva il gruppo mentre lavora e prendi nota degli snodi significativi dell’interazione:
insights condivisi, proposte, accordi intra gruppo, cambi nell’uso dello spazio, aggregazioni (da coppia a piccolo gruppo, ad esempio) e parole che ricorrono.
Sarà interessante anche per il gruppo rivedersi in una retrospettiva, come il ripercorrere insieme un film dell’esperienza, con minuti alla mano.